Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza, è intervenuto alla Sessione Plenaria dell’Assemblea Regionale e Locale Euromediterranea (ARLEM), ospitata da Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, a Palermo.

«Se la Sicilia è per eccellenza crocevia di culture, idee e commerci, è perché la sua storia ha sempre insegnato che la Pace è un progetto comune e non un dono ricevuto – ha dichiarato il Presidente Galvagno, intervenendo nella sessione di apertura – Come ricordava Niccolò Machiavelli “la fame e la ricchezza degli Stati dipendono dalla virtù e dall’astuzia dei governanti”, nel senso che lo sviluppo durevole nasce dall’equilibrio tra libertà, legalità e opportunità economica.»

«L’incontro di quest’oggi si collega idealmente a una responsabilità condivisa – ha concluso il Presidente – costruire, rafforzare ponti tra Enti locali e regionali e promuovere spazi di dialogo aperto nonché pratiche di buona governance che rispondano concretamente alle esigenze dei cittadini.»

«Condivido pienamente l’impostazione del Parere e ritengo fondamentale la richiesta di un cambio di passo nella cooperazione euro-mediterranea, fondato su sussidiarietà, pragmatismo e responsabilità condivisa – ha dichiarato il Presidente Aurigemma, intervenendo al dibattito sul parere “Prospettive territoriali per l’Agenda strategica euromediterranea” – Pur essendo pienamente consapevole che la politica estera resta, e deve restare, prerogativa degli Stati membri, sono convinto che decentramento e governance multilivello rendano più efficace e partecipata l’azione europea: la cooperazione mediterranea deve, infatti, poggiare sul rispetto reciproco, sulla conoscenza delle realtà locali e sulla valorizzazione delle specificità territoriali, evitando modelli uniformi o calati dall’alto.»

«Io credo – ha concluso il Presidente – che tutti insieme dovremmo riprendere in mano la proposta di istituire quella banca per lo sviluppo del Mediterraneo che avrebbe dovuto spostare ingenti finanziamenti europei verso i Paesi del Mediterraneo, così come è stato fatto per i Paesi dell’Est europeo, in collegamento con il piano Mattei che il governo Meloni sta portando avanti con grande forza e lungimiranza.»

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