Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Delegato alle Politiche europee della Conferenza, ha partecipato, da remoto, all’audizione sul settore vitivinicolo presso la Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera dei deputati. Tra i presenti l’On. Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione, e l’On. Alessia Ambrosi, relatrice del parere.

L’argomento dell’audizione è stato l’esame della proposta di regolamento COM(2025) 137 del Parlamento e del Consiglio europei, che modifica una serie di regolamenti per quanto riguarda alcune norme di mercato e misure di sostegno nel settore dei prodotti vitivinicoli e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati.

«Complessivamente – ha affermato il Presidente Ciambetti – la direzione in cui si sta muovendo la Commissione europea è corretta. Si guarda alla possibilità di adottare misure per evitare la produzione eccedentaria, contribuire a stabilizzare il mercato e proteggere i produttori dalla pressione finanziaria. Ai produttori sarà concessa una flessibilità maggiore per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per il reimpianto e anche gli Stati membri potranno calibrare meglio le autorizzazioni all’impianto, in base alle esigenze nazionali e regionali.

A luglio, in occasione della Sessione Plenaria del Comitato europeo delle Regioni, sarò chiamato in qualità di relatore generale a riferire in merito al parere che il Comitato darà alla Commissione europea in materia. La definizione di questo parere comporta un articolato lavoro di confronto con stakeholders, istituzioni ed enti.

Nel complesso – ha concluso il Presidente Ciambetti – se finora la politica vinicola dell’UE è stata efficace nel promuovere e proteggere la qualità dei vini, i cambiamenti demografici in atto, i modelli di consumo in evoluzione, le sfide climatiche e le incertezze del mercato mettono a dura prova il settore. La proposta del Comitato europeo delle Regioni mirerà a rendere ancora più efficace l’azione della Commissione, suggerendo un maggiore coinvolgimento delle realtà locali per rendere il settore vitivinicolo dell’Unione ancora più competitivo.»

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