“A 73 anni dalla data del 9 maggio 1950, in cui avvenne la storica dichiarazione Schuman, la lezione dell’allora Ministro degli Esteri francese è più viva che mai. Ogni anno, il 9 maggio, si celebra la Giornata dell’Europa, che esalta i valori supremi della pace e della democrazia. Nel 1950 venne proposta una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee: la proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione Europea. Dal 1950 il quadro europeo e il contesto internazionale sono profondamente cambiati. Oggi l’Unione Europea è chiamata ad affrontare nuove sfide: penso sia all’allargamento a nuovi membri ma anche al ruolo autorevole che la chiama a farsi attrice cruciale in un momento di crisi e di conflitti. Quello che, tuttavia, dal 1950 non è cambiato ed è rimasto come solido fondamento, è l’impegno nella costruzione dei valori della pace e della democrazia, che non devono mai essere considerati una conquista acquisita ma devono essere difesi e riconquistati quotidianamente, con un impegno di tutti, dai singoli agli Stati.”
Lo afferma Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Coordinatore della Conferenza, in occasione della Giornata dell’Europa, che si celebra oggi.
“L’Europa deve imparare a parlare con una sola voce, a non guardare solo a sé stessa, ma a parlare a tutti: solo così renderemo giustizia al lavoro dei suoi padri fondatori, Robert Schuman in primis. Non posso allora non ricordare oggi le sue parole, che pronunciò davanti alle telecamere e che aprirono ad una stagione di cooperazione e integrazione politica tra i Paesi europei: ‘La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. L’Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L’Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto’”. Conclude Ciambetti.