«La pandemia ha messo a nudo una fragilità che conoscevamo ma non abbiamo mai affrontato fino in fondo: la nostra dipendenza strategica da Paesi come India, Cina e Stati Uniti per l’approvvigionamento di medicinali essenziali – ha evidenziato Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza, intervenendo alla riunione della Commissione Risorse naturali (NAT) del Comitato europeo delle Regioni Atto legislativo sui medicinali critici: il ruolo delle Regioni – Una dipendenza pericolosa, figlia anche della delocalizzazione massiccia della produzione di farmaci generici e a basso costo, spinta dagli elevati costi ambientali e normativi, che rendono meno competitivo produrre in Europa.
Oneri sproporzionati e burocrazia eccessiva hanno reso il nostro sistema meno attrattivo per l’industria farmaceutica, spingendo altrove investimenti e occupazione. – ha continuato il Presidente – Se vogliamo davvero cambiare rotta, serve creare le condizioni per riportare queste produzioni in Europa: meno vincoli inutili, più incentivi mirati e una visione industriale che valorizzi la nostra autonomia strategica.
E che sia possibile lo dimostra un esempio concreto nella regione Lazio: ad Anagni, in provincia di Frosinone, lo stabilimento ex Catalent è oggi al centro di un progetto ambizioso di riconversione, guidato dalla multinazionale danese Novo Nordisk. Un investimento da oltre 2 miliardi di euro, dichiarato di interesse strategico nazionale, che entro il 2029 porterà fino a 1.500 posti di lavoro qualificati per la produzione di farmaci innovativi contro obesità e diabete.
Questa è la direzione da seguire – ha concluso il Presidente – riportare in Europa la produzione di ciò che è essenziale. Non è solo una questione economica, ma di salute pubblica, di sicurezza strategica e, soprattutto, di dignità per i nostri cittadini, che hanno il diritto di poter contare su un accesso tempestivo e sicuro ai farmaci, senza dipendere da rotte fragili o da decisioni altrui.»