Riflessione di Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Coordinatore della Conferenza, in occasione della Festa della Repubblica.

«Festeggiare la Repubblica non può e non deve essere un vuoto esercizio di retorica o il banale rispetto di una scadenza prevista dal calendario. Il 2 giugno segna una data che per ognuno di noi rappresenta un discrimine e un simbolo – quantomai reale – che riassume l’essenza del nostro ordinamento democratico. Un giorno che amplifica il significato della nostra Costituzione.

Luigi Sturzo utilizzò queste parole, che considero quantomai attuali: “La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal Governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.”

Sono convinto che il modo migliore per festeggiare la nostra Repubblica sia quello di non considerarla coma data per acquisita ma come un frutto di una conquista che deve essere realizzata quotidianamente. Una conquista che non può prescindere dal rispetto dei diritti fondamentali e che deve riguardare anche la tramatura del nostro ordinamento, un quadro che, all’interno di una cornice unitaria, riconosce la centralità del ruolo delle Regioni

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