Ieri e oggi si è tenuta a Bruxelles la 168ª Assemblea plenaria del Comitato europeo delle Regioni nel corso della quale è stata approvata all’unanimità la Risoluzione d’urgenza sulla proposta relativa al Quadro Finanziario Pluriennale 2028-34.
«Non si possono raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica se non lo si fa in una maniera economicamente sostenibile e che non metta a repentaglio competitività e coesione – ha detto Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, intervenendo sul parere sullo stato dell’Unione energetica – Nonostante il relatore abbia incluso diversi punti importanti per noi nella bozza, come per esempio la preoccupazione per la possibile centralizzazione dei fondi europei tramite piani nazionali, non possiamo essere d’accordo con l’obiettivo del 90% di riduzione delle emissioni.
Come ben sappiamo, non c’è ancora consenso tra gli Stati membri sugli obiettivi per il 2040 – ha continuato il Presidente – Italia e Repubblica Ceca, così come altri Paesi, si sono espressi contro. Ci sono poi grosse crepe tra i principali gruppi politici al Parlamento europeo. Dobbiamo continuare a dialogare ancora per avere chiarezza sulla fattibilità e la flessibilità nell’adattarsi ad un mondo in continua evoluzione.»
«Lo spopolamento dei territori è un’emergenza che richiede soluzioni concrete e durature – ha dichiarato Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, intervenendo sul dibattito sul Pilastro europeo dei diritti sociali – Non servono solo sussidi, ma piani di sviluppo territoriali capaci di generare opportunità e crescita. È necessario ascoltare i territori e intervenire con misure concrete per favorire la crescita dell’occupazione giovanile.
La Sicilia, infatti, registra percentuali di disoccupazione giovanile non in linea con il resto dell’Unione Europea – ha sottolineato il Presidente – È compito delle istituzioni territoriali e delle Regioni battersi per delle misure in grado di contrastare la povertà e favorire il lavoro per tutti, soprattutto per i nostri giovani. L’Europa determina le politiche che si riflettono in ogni area, quindi è fondamentale che si ascoltino le esigenze dei territori e si agisca di conseguenza. È tempo di agire, non solo di parlare.»